Ormai viviamo un periodo da quasi 2 anni, dove ogni giorno esci fuori una novità riguardo l’AI, i futuri motori di ricerca, e le competizioni tra i protagonisti di questa nuova era del web che sta per iniziare.

Google  la scorsa settimana ha pubblicato delle linee guida che i siti web dovranno rispettare per essere leggibili dai motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale  e quindi essere citati come fonte per le risposte che daranno agli utenti.

Ma oltre alla voci sempre più insistenti di un Google AI Mode  in arrivo nel prossimo anno anche in Italia, Google ultimamente ha riproposto SynthID Detector.

Che cos’è SynthID Detector?

Vi ricordate quando andavamo a scuola e cercavo di copiare da un libro di testa o da una vecchia tesina e la prof riconosceva i pezzi e ci metteva brutti voti?

Beh..SynthID Detector di Google fa proprio questo. Controlla se un contenuto come un’immagine o un testo è generato totalmente o in parte da  un’AI. Google ha annunciato che questo strumento servirà per contrastare la quantità infinita di materiale creato digitalmente, e favorire il contenuto di qualità realizzato “manualmente”.
Quindi se un contenuto viene realizzato da un’AI, Google è in grado di riconoscerlo e dargli poca importanza rispetto ad un contenuto originale.

In un periodo dove con prompt efficaci è possibile realizzare cose pazzesche, per i progetti che vogliono scalare i motori di ricerca classici o basati su l’AI, si vedranno obbligati a seguire la produzione di contenuti come è stato fino in questo momento. L’unica cosa che cambia sono i criteri che bisogna seguire quando andiamo  a realizzare un contenuto, nel mio caso la realizzazione di un sito web.

 

Quindi per avere la possibilità di migliorare il posizionamento sul motore di ricerca classico  ed essere citati sui motori di ricerca basati sull’AI, dobbiamo realizzare contenuti personalizzati, descrittivi e schematici.

 

Come funziona SynthID Detector?

Per riconoscere se un contenuto è fatto coll’intelligenza artificiale SynthID cerca una filigrana non visibile all’occhio umano.  Infatti questo strumento riconosce attualmente solamente i contenuti realizzati con l’AI di Google.

Google sta cercando di sensibilizzare l’utilizzo di questa filigrana anche su altre tecnologie. Ma personalmente credo che non andremo mai verso una singola filigrana,  è più probabile che nel futuro ogni AI abbia il proprio  software di riconoscimento.

SynthID Detector non è ancora disponibile, dovrebbe arrivare in Italia il prossimo anno, insieme a Google AI Mode, è possibile iscriversi ad una lista di attesa per essere avvisati appena è disponibile. Clicca qui per vedere il sito di SynthID Detector.

 

Se vuoi far trovare pronto il tuo sito web per i futuri motori di ricerca, contattami per una consulenza.

ChatGPT rappresenta ormai uno degli strumenti che i navigatori sul web (quelli più pigri o che hanno fretta) utilizzano per trovare informazioni o domande alle loro risposte.

Noi che lavoriamo sul web, voi imprenditori digitali, non possiamo far altro che anticipare quello che accadrà,  adeguare i nostri progetti alle nuove caratteristiche del nuovo motore di ricerca ChatGPT.

Novità ChatGPT: Caricare i prodotti del proprio e-commerce

 

Qualche ora fa, ChatGPT  ha annunciato questa nuova funzionalità, ovvero ha aperto le porte agli e-commerce che vogliono che i propri prodotti vengano pubblicati all’interno del motore di ricerca. Ad esempio quando un’utente cercherà come coltivare fragole, ChatGPT gli consiglierà i prodotti che rientrano in quella query di ricerca.

Questa funzione non è ancora disponibile ma OpenAI,  ha aperto una lista di attesa dove poter iscrivere il proprio e-commerce: CLICCA QUI PER REGISTRARE IL TUO SITO SU OpenAI

Ancora non c’è una data di pubblicazione di questa nuova funzionalità, ma una volta attivata verremmo informati e sicuramente ci verrà indicata una linea guida da seguire.

 

E Gemini? Non credo personalmente che Google rimanga a guardare, soprattutto gli strumenti e i servizi e dati di cui dispone. Non è solo una mio opinione che Googke ADS  offrirà in futuro una nuova tipologia di campagna dedicata al motore di ricerca Gemini.

 

Se sei interessato a far crescere il tuo sito all’interno di ChatGPT o Gemini contattami per una consulenza al seguente indirizzo: CONTATTAMI

 

Buon web,

Saluti

Angelo

 

Mi sembra di rivivere il 2018 quando è entrato in vigore la prima versione del nuovo GDPR, ed era una continua corsa per capire e comprendere cosa bisogna fare per adeguare un sito WordPress al GDPR.

In questo 2025 affronteremo una nuova sfida, ovvero l’European Accessibility Act, questa nuova normativa impone alle piattaforme digitali di rispettare dei criteri di accessibilità.

Quindi quando parliamo di piattaforme, dobbiamo includere anche i siti web realizzati con WordPress e WooCommerce, ma prima di approfondire questo discorso facciamo una brevissima panoramica.

 

Cos’è l’European Accessibility Act?

 

L’EAA (Direttiva UE 2019/882) mira a garantire che prodotti e servizi digitali siano accessibili anche alle persone con disabilità, promuovendo l’inclusività digitale e l’uguaglianza all’interno del mercato unico europeo. Si hai letto bene, questa normativa non è nuova, ma risale al 2019, la sua applicazione parte da quest’anno. 

Dal 2025, i nuovi siti web e le piattaforme e-commerce dovranno rispettare criteri di accessibilità precisi, ispirati alle WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines).

Adesso che abbiamo fatto questa breve panoramica, entriamo nel dettaglio di WordPress e WooCommerce.

 

🛒WooCommerce e Accessibilità: Sei coinvolto?

Oltre al lato tecnico per rispettare questa nuova normativa devi avere delle caratteristiche aziendali che spieghiamo nella nostra guida completa, trovi il link a fine pagine.

Se utilizzi WooCommerce per vendere online, devi sapere che gli e-commerce rientrano tra i servizi digitali soggetti all’EAA.

Questo significa che:

  • Il sito deve essere navigabile anche da utenti con disabilità visive, uditive o motorie.
  • Ogni funzionalità (carrello, checkout, ricerca prodotti) deve essere fruibile tramite tastiera e screen reader.
  • Le interfacce devono rispettare i principi di percepibilità, operabilità, comprensibilità e robustezza.

Quindi i plugin, il tema, e tutto quello che gestisce funzionalità e aspetto grafico deve rispettare questi criteri.

🧩 WordPress: accessibilità out-of-the-box?

WordPress è un CMS molto flessibile, ma non garantisce l’accessibilità automaticamente.
Tutto dipende da tema, plugin e personalizzazioni. Alcuni aspetti da considerare:

  • Il tema deve essere responsive e conforme alle WCAG.
  • I plugin (es. moduli di contatto, slider, popup) devono essere accessibili.
  • I contenuti devono avere contrasti adeguati, testi alternativi, titolazioni corrette.

⚠️ Usare un page builder come Elementor o WPBakery richiede attenzione: alcune componenti grafiche potrebbero non essere completamente accessibili.

 

💸 Sanzioni & Opportunità per chi non si adegua

Come accade per il  GDPR, se non si rispetta questa nuova normativa sono previste delle sanzioni  fino a limitazioni all’operatività del sito, in base al Paese e alla gravità dell’inadempienza.

Ma rispettare la EAA è anche un’occasione per gestire aumentare il bacino di utenza delle persone che visitano il nostro sito web e anche per quando riguarda il SEO.  I siti web che rispettano questa normativa, da un punto di vista normativa e tecnico verranno premiati in merito al posizionamento sul motore di ricerca.

 

Ho un sito in WordPress e WooCommerce, devo rispettare questa normativa e come?

Come avrai capito, anche se parliamo di WordPress ogni installazione è diversa per temi o plugin e personalizzazioni. Soprattutto se parliamo di un sito WordPress dinamico o statico.

Prima di chiedermi una consulenza per una valutazione del tuo progetto, ti consiglio di acquistare la Guida completa all’European Accessibility Act realizzata insieme alla Servizi 3.0 Italia.

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