Tag Archivio per: Google Tag Manager

Google Tag Manager (noto come GTM) è un sistema di gestione di script (o tag) che consente di installare tag, script e altri utili frammenti di codice direttamente sul tuo sito web. Uno dei tag più utili che si può creare su GTM è quello del Dwell Time. Andiamo a vedere cos’è.

Cos’è il Dwell Time

Il Dwell Time è la quantità di tempo che intercorre tra il momento in cui si fa clic su un risultato di ricerca e successivamente si ritorna alla SERP. Questo valore ci permette di monitorare l’efficacia di una landing page o di alcune sezioni specifiche di un sito web, capendo i motivi per cui una persona rimane un determinato periodo di tempo su una pagina prima di tornare alla SERP. Il Dwell Time ci aiuta a capire se il contenuto su cui è atterrato un utente è un contenuto ben strutturato e approfondito. Maggior tempo l’utente passa su una landing, maggiore è l’efficacia della landing stessa. Si può intendere come una metrica basata sull’utente che combina il coinvolgimento dell’utente, la durata della sessione e la percentuale di clic SERP.

Ecco alcuni esempi di tempo di sosta e come possono essere interpretati:

  • 2 secondi di Dwell Time: non ho trovato quello che volevo / mi aspettavo sul tuo sito. Così, sono tornato rapidamente alla SERP per trovare qualcosa di meglio.
  • 2 minuti di Dwell Time: ho trovato il tuo contenuto piuttosto utile e mi sono bloccato per un paio di minuti per leggerlo.
  • 10 minuti di Dwell Time: ho trovato i tuoi contenuti super-utili ed ho prestato molta attenzione in ciò che avevi da dire.

Il Dwell Time è un fattore di ranking per Google?

Non c’è alcuna conferma ufficiale da parte di Google che il Dwell Time sia di fatto un fattore di ranking. Tuttavia, quando il tuo sito si posiziona sulla prima pagina delle SERP, Google potrebbe usarlo per discernere la qualità dei tuoi contenuti. Questo perché al di fuori della top 10, il tuo sito riceverà pochissimo traffico, il che significa che non avrai molti visitatori in primo luogo. Ma la teoria dice che una volta che il tuo sito è in cima alle SERP, il dwell time potrebbe essere utilizzato da Google per indicare se il tuo sito è pertinente e soddisfa la query del ricercatore.

Come calcolare il Dwell Time con Google Tag Manager

Andiamo finalmente a vedere come calcolare il Dwell Time con Google Tag Manager. Per prima cosa abbiamo bisogno di attivare alcune variabili dalla sezione “Variabili Integrate” che sono:

  • History Source
  • New History Fragment
  • Old History Fragment
  • Page URL
  • Event

Dopo aver attivato queste variabili dovremo creare altre 2 variabili nella sezione “Variabili Definite dall’utente”.

Prima Variabile: DLV – gtm.start

Tipo di Variabile: Variabile di livello dati
Nome Variabile: gtm.start

Seconda Variabile: DLV – Time to SERP

Tipo di Variabile: Variabile di livello dati
Nome Variabile: timeToSerp

Vi basterà comunque copiare le variabili come negli screen.

Adesso andiamo a creare gli attivatori:

Primo attivatore: Cronologia – Torna alla SERP

Tipo di attivatore: Modifica della cronologia;
Questo attivatore si attiva su: Alcune modifiche della cronologia;
History Source – è uguale a – popstate
New History Fragment – corrisponde all’espressione regolare – ^$

Secondo Attivatore: Ritorna alla SERP

Tipo di attivatore: Evento Personalizzato
Nome Evento: returnToSerp
Questo attivatore si attiva su: alcuni eventi personalizzati
DLV Time to SERP – minore di – 1800000

Infine, andiamo a creare i tag che ci serviranno per calcolare il Dwell Time:

Primo Tag:

Questo primo tag è composto da una sezione “HTML Personalizzata” dove andremo ad inserire il seguente script:

[php]
<script>
(function() {
var s = document.location.search;
var h = document.location.hash;
var e = {{Event}};
var n = {{New History Fragment}};
var o = {{Old History Fragment}};

// Only run if the History API is supported
if (window.history) {

// Create a new history state if the user lands from Google’s SERP
if (e === ‘gtm.js’ &&
document.referrer.indexOf(‘www.google.’) > -1 &&
s.indexOf(‘gclid’) === -1 &&
s.indexOf(‘utm_’) === -1 &&
h !== ‘#gref’) {
window.oldFragment = false;
window.history.pushState(null,null,’#gref’);
} else if (e === ‘gtm.js’) {
window.oldFragment = true;
}

// When the user tries to return to the SERP using browser back, fire the
// Google Analytics timing event, and after it’s dispatched, manually
// navigate to the previous history entry, i.e. the SERP
if (e === ‘gtm.historyChange’ &&
n === ” &&
o === ‘gref’) {
var time = new Date().getTime() – {{DLV – gtm.start}};
if (!window.oldFragment) {
dataLayer.push({
‘event’ : ‘returnToSerp’,
‘timeToSerp’ : time,
‘eventCallback’ : function() {
window.history.go(-1);
}
});
} else {
window.history.go(-1);
}
}
}
})();
</script>
[/php]

Dopo aver inserito lo script nell’html personalizzato, gli imposteremo come attivatori “All Pages” (Tutte le pagine) e uno degli attivatori creati in precedenza, ovvero “Cronologia – Torna alla SERP”.

Secondo Tag: GA – Tempo di Permanenza – Ritorna alla SERP

Il secondo Tag è composto invece dalla sezione “Analytics” dove selezioneremo come “tipo di monitoraggio” la sezione “Tempi”.
Come “Variabile” inseriamo una delle variabili che abbiamo attivato in precedenza, ovvero: “{{Page URL}}”.
Come “Categoria” andremo ad inserire “Tempo Permanenza prima ritorno alla SERP
Come “Valore” inseriremo una delle due variabili create in precedenza, ovvero: “{{DLV – Time to SERP}}”.
Infine, spunta “ Abilita l’override delle impostazioni in questo tag” per inserire la costante che avrai creato già o che dovrai creare in questo momento dove inserirai il tuo ID di Monitoraggio di Google Analytics.
Una volta finito di strutturare il tag, lo potremo collegare all’attivatore creato in precedenza, “Ritorna alla SERP”.

E questo è quanto, ora possiamo passare alla fase di test del tag. Attiviamo la modalità “Anteprima” su GTM.

Andiamo su “Google” e cerchiamo il nostro sito.

Una volta trovato nella SERP ci clicchiamo sopra e possiamo notare fin da subito che nell’URL della pagina del nostro sito web è stato aggiunto un #gref che si attiverà ogni volta che una persona arriverà sul nostro sito web dalla SERP.

Appena arriviamo sulla landing, possiamo notare che c’è un tag che è già triggerato/attivo, ovvero il tag “Dwell Time”.

Ora proviamo ad andare indietro nella SERP cliccando sul tasto per tornare indietro (screen). Puoi notare come quando si clicca per tornare indietro, si attivi anche l’altro tag che contiene l’analytics del sito: “GA – Tempo di Permanenza – Ritorna alla SERP”.

Ciò significa che il nostro tag funziona e che adesso potremo finalmente iniziare a monitorare e calcolare il Dwell Time sul nostro sito.
L’ultimo passaggio da effettuare è pubblicare i nostri tag attraverso il tasto “Invia” in alto a destra in GTM, in questo modo renderemo effettive le modifiche fatte e la versione di GTM per il nostro sito verrà aggiornata.

Creare Report Personalizzato per il Dwell Time con Google Analytics

Una volta che abbiamo finito di creare i vari tag su GTM, li abbiamo testati e abbiamo visto che funzionano, possiamo creare il nostro report personalizzato su Google Analytics.

Andiamo su Personalizzazione→ Rapporti Personalizzati→ Nuovo Rapporto Personalizzato.

Scegliamo un nome per il nostro rapporto: “Tempo di Permanenza – Ritorna alla SERP”.
Selezioniamo il tipo di rapporto, ovvero “Tabella Piatta”.
Aggiungiamo una “Dimensione” che è “Variabile di Tempo”.
Aggiungiamo una “Metrica” che è “Tempo medio utente (sec)”.

E il gioco è fatto, ora abbiamo il nostro rapporto personalizzato sul Dwell Time delle pagine del nostro sito web.

La guida su come calcolare il Dwell Time con Google Tag Manager finisce qui. Spero che vi sia d’aiuto e che riuscirete ad applicarla nella sua interezza. Se però riscontrate qualche problema nella creazione dei tag o semplicemente avete bisogno di una consulenza per il vostro sito web, non esitate a contattarmi.

Vuoi misurare il Dwell Time delle pagine del tuo sito?

Come esperto SEO WordPress uno dei lavori che mi chiedono continuamente (e sempre di più) è la Web Analytics. Ovvero i clienti vogliono sapere mensilmente, tramite un report che creo per loro,  quanto e come è strutturato il traffico del loro sito web.  Ovvero spiego al mio clienti alcuni aspetti:

  • Da dove deriva il traffico degli utenti
  • Per quanto tempo l’utente naviga e quale contenuto vede sul sito
  • Dove clicca e quali azioni o percorsi effettua prima di acquistare un prodotto o richiedere un servizio
  • Ed altre informazioni utili! 😉

Per effettuare questo lavoro utilizzo diversi tool di analisi, che nel corso degli anni sono diventati sempre di più.  Oggi per ogni tipologia di piattaforma esistono anche i rispettivi script o toll proprietari che permettono di analizzare il traffico di un sito web: Google Analytics, Facebook, Twitter, AdWords, LinkedIn, ecc.

Tutti questi tool richiedono che installi sul tuo sito WordPress il codice proprietario di questi servizi, utile per controllare al meglio il traffico del sito web. Si possono installare diversi ed illimitati script sul proprio sito, ma quando iniziano ad essere più di uno la gestione può risultare problematica sotto diversi aspetti. Non solo, ma gestire tutti questi script  può essere un problema. Li devi testare e  tenere aggiornati, sperando che non interrompano il tuo sito web a causa di un’aggiornamento della struttura WordPress.

Fortunatamente per te e me, c’è una risposta a tutti questi problemi e si chiama Google Tag Manager. In questa guida WordPress andremo a vedere cos’è Google Tag Manager e come funziona in modo da poterlo iniziare ad utilizzare sul proprio sito in modo semplice e veloce.

Cos’è Google Tag Manager?

Google Tag Manager (noto come GTM) è un sistema di gestione di script (o tag) che consente di installare tag, script e altri utili frammenti di codice direttamente sul tuo sito web.

Se sei un marketer o un imprenditore, Google Tag Manager è uno di quegli strumenti che può semplificarti la vita.
Uno dei motivi principali per usarlo è che non dovrai più fare affidamento sul tuo sviluppatore per installare il codice sul tuo sito, né perdere tempo nel back-end e farlo da solo. In altre parole, una volta installato lo script di Google Tag Manager sul tuo sito web, sarai in grado di installare rapidamente altri tag Google come Google Analytics, script di terze parti o pixel come HotJar o Pixel di Facebook. Una volta installati i tag, Google Tag Manager ha un’opzione di anteprima che ti consentirà di assicurarti che i tag vengano “attivati” correttamente prima di apportare modifiche al tuo sito web, che vedremo più avanti.

È particolarmente utile se ti piace testare cose nuove sul tuo sito web. Ad esempio, se sei un imprenditore interessato a sapere come i tuoi utenti interagiscono con il tuo sito web, puoi utilizzare Google Tag Manager per installare il codice di HotJar. Puoi scegliere se vuoi tenere traccia di una pagina del tuo sito o di tutto questo, a seconda di come lo hai impostato in GTM.

Ulteriori vantaggi dell’uso di Google Tag Manager includono tempi di caricamento più rapidi, migliori prestazioni SEO e tassi di conversione, analisi più accurate e molto altro.

Modelli di tag: la chiave per il tracciamento senza codice

I modelli di tag sono script di tracciamento pronti con l’input minimo necessario. Sono ottimizzati per la velocità, compatibili con browser diversi e vengono verificati da Google.

È possibile installare questi modelli senza toccare alcun codice. La maggior parte di questi può essere collegata al tuo sito web semplicemente inserendo ID di tracciamento generati dal fornitore, come l’ID del pixel di Twitter o l’ID di Google Analytics.
I modelli di tag riducono anche la quantità di lavori di manutenzione che devi fare sul tuo sito web. Quando i venditori aggiornano il loro codice di tracciamento, il tuo modello si aggiornerà automaticamente.

Sono disponibili tantissimi modelli di tag in Google Tag Manager, per qualsiasi tipo di attività.

Cos'è Google Tag Manager e come funziona

Modalità anteprima GTM

Cos'è Google Tag Manager e come funziona : anteprima GTM

Una delle funzioni più utili in GTM è la modalità Anteprima. Consente all’amministratore del sito  di visualizzare in anteprima le modifiche prima della pubblicazione per confermare che funzionino correttamente. Ti consente anche di esplorare il codice HTML del tuo sito per scoprire variabili.

Abilita la modalità di anteprima facendo clic sul pulsante “Anteprima” nell’angolo in alto a destra accanto a “Invia”. Viene visualizzato un avviso che recita “Ora Anteprima dell’area di lavoro” e noterai una casella di Google Tag Manager nella parte inferiore del browser quando visiti il tuo sito web.

Ti mostrerà un riepilogo sul lato sinistro (Page View, DOM Ready, Window Loaded, ecc.). Con qualsiasi nuova azione eseguita, verrà visualizzato un nuovo evento Riepilogo. Se fai clic su un link, “gtm.linkClick” verrà visualizzato nella sezione Riepilogo. Seleziona “Variabili” nel menu superiore per visualizzare un elenco di tutte le Variabili per quel particolare clic di collegamento.

Attivatori/Trigger Google Tag Manager

Google Tag Manager : attivatori

Gli Attivatori/Trigger sono una serie di condizioni che, quando sono vere, generano qualsiasi tag associato. Le condizioni che determinerai utilizzeranno le variabili come blocchi predefiniti.

Tag Google Tag Manager

I tag sono i frammenti di codice che dovevano essere posizionati manualmente prima di GTM. Questi sono ciò che effettivamente “parlano” del tuo sito web a qualsiasi terza parte tu scelga (Google Analytics, Google AdWords, Facebook, LinkedIn, ecc.).

Tutti i tag richiedono almeno un trigger e tutti i trigger utilizzano almeno una variabile.

Variabili Google Tag Manager

Google Tag Manager : Variabili integrate

Sono gli elementi costitutivi di tutto ciò che GTM può fare. Puoi fare un sacco di cose incredibili mentre ti attieni alle variabili built-in, ma puoi anche creare variabili definite dall’utente se necessario. Al primo avvio, vengono configurate solo una manciata di variabili. Fai clic su Variabili nella barra dei menu a sinistra e fai clic su “Configura” in Variabili predefinite. Basta selezionare le caselle per qualsiasi variabile che si intende utilizzare.

Google Tag Manager è uno dei tanti strumenti che io e professionisti del settore utilizzano per studiare un sito e delineare come migliorarlo. Se il tuo sito web riceve poche visite e non sai come migliorarlo, contattami. Insieme costruiremo un percorso di crescita.

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